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La storia

La storia del chihuahua inizia certamente molti secoli fa. Di teorie e leggende sulla sua origine ve ne sono moltissime, nessuna di esse ci consente tuttavia di giungere a cognizioni certe. Si dice che il nome «chihuahua» provenga da uno Stato del Messico, altre testimonianze riconducono invece a sud di questa zona. C'è chi afferma che il chihuahua sia stato creato dai Techichi verso il XVII secolo, chi dice invece che la razza era presente già in epoca azteca, civiltà in cui pare che il nostro piccolo cane abbia avuto un ruolo molto importante nell'ambito della tradizione religiosa, essendo considerato la guida per i defunti nell'aldilà. Suoi residui ossei sono stati effettivamente ritrovati nelle piramidi di Cholula (Messico). Alcuni paleontologi sostengono addirittura che la razza risalirebbe al V secolo. Altre teorie conducono invece ai Maya del Sud America, che avrebbero rappresentato in alcune sculture il prototipo del chihuahua. Tali sculture risalgono al V secolo. Nel 1100 i messicani allevavano cani di piccola statura dal colore rossiccia, ossatura pesante, arti e pelo lunghi. Questa razza era il techichi. Qualcuno ritiene che il techichi fu incrociato con il porro chihuahueno, che presentava una testa tonda con orecchie erette e che si avvicinava di più al prototipo della testa del chihuahua odierno.

La storia continua con i conquistatori spagnoli che occuparono il Messico, i Caraibi e il Sud America, e che avevano con se un piccolo cane, nero focato, di tipo terrier. Sembra che dall'accoppiamento di questo cane con il techichi, sia nato il chihuahua.

Hernando De Solo, durante le sue esplorazioni in Sud America, scrisse che gli Aztechi si cibavano di carne di cane e si potrebbe pensare che gli indios erano in un certo senso obbligati ad allevare in grande quantità questi cani per soddisfare i bisogni dei conquistatori. Ma auguriamoci che tale racconto sia solo una delle tante leggende circolanti. Sembra abbastanza certo, però, che questi piccoli cani venivano sacrificati in occasione di cerimonie religiose.

Altri attribuiscono al chihuahua una discendenza europea. C'è infatti chi sostiene che fosse presente nell'isola di Malta, dove viveva un piccolo cane con la fontanella aperta. Nel 1482, il Botticelli dipinse un cane molto simile al chihuahua di oggi. L'affresco si trova nella Cappella Sistina. Altri artisti hanno raffigurato piccoli cani nelle loro opere, ma nella maggior parte dei casi si tratta di varietà di spaniel, razza da sempre fortemente diffusa. Un museo veneziano conserva un dipinto del Carpaccio in cui è raffigurato un piccolo cane di colore chiaro, con una testa simile a quella del nostro moderno chihuahua. Le orecchie sono erette e gli occhi sono grandi e tondi. Si tratta di un cane a pelo corto, con tronco lungo, ossatura leggera ma di taglia più grande di quella prevista dall'attuale standard di razza. Sempre nello stesso museo è presente un altro affascinante dipinto di Pietro Longhi, del XVIII secolo, che raffigura una bella chihuahua crema seduta su un cuscino di seta, con al collo un collare ornamentale, una femmina dall'espressione molto tipica e di piccola di taglia. Certo è che si dovrebbe però risalire alla provenienza di questi due cani, ma questo non sembra alquanto facile.

Pedro Martier narra che Cristoforo Colombo, durante il suo secondo viaggio alla scoperta del Nuovo Mondo, vide nell'isola di Santa Cruz dei cani poco gradevoli all'occhio e senza pelo. Questi piccoli cani presentavano due curiose caratteristiche: non abbaiavano ed erano dotati di pochissimi denti.

I «cani nudi» erano comunque presenti anche in America Centrale, America del Sud, Cuba e Caraibi. Altre testimonianze dell'esistenza di questi soggetti si trovano in Turchia, Asia Centrale e Cina. Potrebbe anche essere plausibile l'ipotesi avanzata da alcuni secondo la quale il cane nudoarrivò in Messico dalla Cina durante il periodo dell'immigrazione avvenuta nel XVIII secolo. I cani nudi sono stati visti in differenti taglie, da piccoli a grandi, alcuni soggetti con arti lunghi, altri con arti corti, altri ancora con arti di media lunghezza. Caratteristica comune di tutti questi cani era la testa arrotondata, gli occhi a mandorla, le orecchie erette ed una pelle che al tatto emanava forte calore. Quasi tutti, poi, avevano gravi mancanze di denti, molto probabilmente per un'ereditaria deficienza ormonale. Tra l'altro questi soggetti, per la loro alta temperatura corporea - circa 40 gradi, contro i normali 38,5 degli altri canivenivano utilizzati per la cura di reumatismi, lombalgie e sciatiche. Si potrebbe pensare che razze come il carlino, il pechinese, gli spaniel giapponesi abbiano origini cinesi (hanno tutte una coda piatta). Ma anche questa è solo una supposizione: l'origine della razza è al momento del tutto incerta.

 

Fonte testo: Il Chihuahua di Francesco Cochetti, Editoriale Olimpia